Il manoscritto Voynich, il libro più misterioso del mondo…
Un mistero ancora irrisolto…
La storia continua a restituirci, ogni giorno, una serie di reperti che si trasformano inevitabilmente in misteri che sembrano mettere a dura prova le capacità di studiosi, scienziati e curiosi di ogni genere.
Quella che vi raccontiamo oggi è la storia del manoscritto di Voynich, un testo antico considerato il libro più misterioso del mondo poiché non solo è non è mai stato scoperto quale fosse il suo luogo d’origine, chi sia l’autore o perché sia stato scritto, ma soprattutto perché intraducibile…
Nel corso dei secoli, il Voynich è passato per le mani di alchimisti, medici, eruditi gesuiti, imperatori, ma ancora nessuno è riuscito a decifrarne il testo nonostante decine di studiosi – tra i quali illustri linguisti, filologi ed esperti di decrittazione militare – abbiano provato con tutti i mezzi a loro disposizione a farlo.
Secondo la datazione al carbonio 14, il Voynich è stato realizzato nella prima metà del XV secolo, in un arco temporale tra il 1404 e il 1438, ma anche questo elemento è tutto molto incerto: si tratta di una datazione basata solo sulla pergamena e non sull’inchiostro. Dunque è possibile che il testo si stato scritto e miniato su una pergamena più antica.
Ma proviamo a seguire le tappe che ci hanno portati alla scoperta di questo autentico rompicapo della storia.
Origine e collocazione
Per quanto ci è dato sapere, il manoscritto deve il suo nome al suo scopritore, il mercante polacco di libri rari Wilfrid Michael Voynich (1865 – 1930). Dunque anche il vero nome di quest’opera avvolto dal mistero…
Voynich acquistò il manoscritto dal collegio gesuita di Villa Mondragone, nei pressi di Frascati, nel 1912.
Verosimilmente, facendo affidamento su una lettera trovata dallo stesso Voynich all’interno del manoscritto, sembra che il testo sia stato spedito in Italia dalla Boemia da Johannes Marcus Marci, medico e reale bibliotecario alla corte di Rodolfo II (sovrano noto per il suo spiccato interesse per esoterismo e alchimia), al poligrafo Athanasius Kircher (famoso gesuita noto per i suoi tentativi di decifrare i geroglifici dell’antico Egitto) nella speranza che lui potesse aiutarlo a decifrarlo in qualche modo.
Una volta giunto nella nuova sede di Villa Mondragone, non tornò più indietro.
Nella lettera si legge, inoltre, che Marci avesse ricevuto il manoscritto da un amico, e che precedentemente fosse appartenuto proprio all’imperatore Rodolfo II credendolo opera di Roger Bacon, un noto filosofo, scienziato, teologo ed alchimista inglese conosciuto con l’appellativo di Doctor Mirabilis.
In seguito, la vedova di Voynich vendette il testo alla sua segretaria nel 1931, e quest’ultima lo rivendette a sua volta all’antiquario newyorchese Hans Peter Kraus.
Oggi il testo è conservato presso gli archivi della Beinecke Rare Book and Manuscript Library di Yale dal 1969.
Botanica e astronomia da un altro mondo
Il manoscritto Voynich è composto da 102 carte, ma in origine si presume fossero 116. Le 14 carte mancanti è possibile che siano state trafugate e andate perdute.
Basandosi sulle sole immagini, è possibile dividere il testo in quattro sezioni:
- botanica: sono presenti per 13 illustrazioni di piante reali e altre completamente sconosciute. È molto curioso, per quanto riguarda questa sezione, il fatto che vi sia raffigurato quello che sembra essere un girasole, ma nel XV secolo questa pianta, originaria delle Americhe, non era ancora stata importata né scoperta in Europa;
- astronomia e astrologia: qui sono rappresentati simboli astrologici, i segni zodiacali e alcune costellazioni accanto ad altre che sembrano provenire da un’altra volta celeste;
- biologia: questa sezione è molto particolare se si pensa al periodo di composizione supposto, perché vi sono raffigurate teste che galleggiano e donne senza veli immerse in vasche comunicanti piene di liquido verde o che fuoriescono da tubi e vasi;
- farmacologia: anche in questa sezione si ritrovano piante e radici, alcune anche sconosciute, accanto alle ampolle tipicamente adoperate dai farmacisti medievali.
Tutte queste illustrazioni, miniate con estrema precisione, non sembrano avere un significato nella nostra moderna concezione; sembra che questo codice ci giunga da un mondo sconosciuto e fantastico.
Parrebbe che il testo contenga delle descrizioni di riti esoterici o legati all’alchimia, ma soprattutto per la mancanza di traduzione questo rimane una mera supposizione.
Perché è intraducibile?
Oltre alle illustrazioni inspiegabili, ciò che ha reso il Voynich un vero rompicapo è la lingua con cui è stato composto: non è chiaro in quale lingua sia stato scritto, e le lettere differiscono da qualunque alfabeto conosciuto, ragione per cui numerosi studiosi si sono convinti che si tratti di un testo cifrato.
L’alfabeto che compare nel manoscritto di Voynich è unico: sono state riscontrate tra le 19 e le 28 probabili lettere che non hanno nessun legame con gli alfabeti conosciuti.
Per quanto indecifrabile, la lingua del Voynich in realtà è molto semplice e si compone anche di sillabe ripetute e di sequenze fisse.
Ma un vero mistero del manoscritto è anche il fatto che questo codice sembri privo di cancellature o correzioni.
Sembra che l’autore – di cui si riconosce un’unica mano – abbia composto l’intera opera senza incertezze, e questo è un dato davvero sorprendente per un manoscritto…
Per provare a spiegare l’enigma linguistico, le possibilità proposte dagli studiosi sono plausibilmente tre:
- il testo è cifrato;
- è stato scritto in una lingua naturale scomparsa;
- è completamente privo di senso.
Tentativi di decifrazione
Proprio per l’alone di mistero che circonda quest’opera incredibile, nel corso di secoli numerosi studiosi hanno tentato di tradurlo, ma senza successo.
Come precedentemente scritto, Marci si rivolse all’amico Kircher nella speranza che potesse trovarvi un senso, ma senza risultato. Questa è la prima attestazione di tentativo di codifica del testo di cui disponiamo.
All’inizio del XX secolo, il filosofo William Newbold si cimentò nella decifrazione del testo, e la sua tesi fu che il testo fosse stato scritto in latino da Roger Bacon con un sistema cifrato molto complesso. Newbold fu il primo a percorrere l’ipotesi del testo cifrato.
Nel corso degli anni ’40, i crittografi Joseph Martin Feely e Leonell C. Strong tentarono di decrittare il testo con tecniche decifratura sostitutiva con l’obiettivo di ricavare dei caratteri latini in chiaro, ma il risultato fu una sorta di latino senza senso.
Nel 2016 è stato tentato un nuovo approccio più digitale ad opera di alcuni studiosi dell’Università dell’Alberta: secondo le loro ipotesi, il testo è stato codificato utilizzando degli alfagrammi, ovvero riordinando le lettere di ogni parola secondo l’ordine alfabetico.
Per fare un esempio, la parola “gatto” con un alfagramma diventerebbe “agott”, e la parola “vento” andrebbe scritta “enotv”.
Hanno quindi utilizzato un software per trovare il maggior numero di corrispondenze creando un algoritmo basato sulla Dichiarazione universale dei diritti umani (testo redatto in 380 lingue) e, stando a quanto riportato nell’articolo scritto dai ricercatori, l’80% delle parole troverebbe una corrispondenza con l’ebraico.
Eppure, anche provando una traduzione del manoscritto servendosi dell’ebraico, si ottengono frasi sconnesse o prive di senso…
Una nuova codifica è stata tentata nel 2019 da Gerard Cheshire dell’Università di Bristol, il quale ha riconosciuto alla base del Voynich una lingua proto-romanza[1], ipotesi per lo più smentita da alcuni linguista perché ingiustificabile[2].
Ancora oggi il manoscritto Voynich non ha trovato traduzione né è stato possibile trovare un codice che ne permetta l’interpretazione – ammesso che esista.
NOTE:
Tutte le immagini provengono dalla galleria di il Post
[1] Il proto-romanzo è la ricostruzione di una presunta lingua madre delle lingue romanze ottenuta, in linguistica, dalla comparazione di queste. Questa ricostruzione è stata prosata per la prima volta da Robert Hall negli anni ’50;
[2]https://www.repubblica.it/robinson/2019/05/15/news/decifrato_il_codice_voynich_manoscritto_piu_misterioso_parla_di_erbe_e_astrologia-226344640/
Autore: One Books
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