unihipili

Guarire le ferite del passato? Prenditi cura del tuo Bambino interiore con l’Ho’oponopono

Unihipili, il nostro Bambino interiore

Ho’oponopono descrive Unihipili come la sede delle emozioni e delle memorie, e la chiave di risoluzione di ogni problema percepito.

Bambino interioreIn lui ci sono tutti i ricordi dall’inizio della creazione universale fino a questa incarnazione.

Instaurare una relazione con il nostro Bambino interiore (in hawaiiano Unihipili) è la pratica più efficace per guarire le ferite del passato che condizionano profondamente le nostre vite. Per molto tempo abbiamo ignorato la sua presenza, ma possiamo recuperare il tempo perso!

Insieme a lui o lei, potremo alleggerirci di quel peso che è causato dalle memorie depotenzianti che creano tutti gli ostacoli che incontriamo sul nostro cammino.

Unihipili è la parte più pura del nostro essere; quel bambino – e tale rimarrà per sempre – che abbiamo abbandonato ma che quando eravamo piccoli conoscevamo molto bene e che poi le consuetudini hanno fatto sì che venisse dimenticato per pensare alle cose da adulti!
“Ormai sei grande non devi più fantasticare!”, “Rimani coi piedi per terra!”, “Non sei più un bambino!”.

Prendersi cura del nostro Bambino interiore con l’Ho’oponopono

L’obiettivo di Ho’oponopono è quello di ripulire e trasmutare le memorie provenienti da più fonti: dalle nostre linee di sangue, dai nostri avi, dall’educazione, dalla cultura, dalla religione, dalle indicazioni altrui e da tutte quelle informazioni che quotidianamente riceviamo a raffica da ogni parte e che Unihipili accumula, conserva e spesso ne è sopraffatto.

La relazione con Unihipili è la più importante della nostra esistenza. Si tratta del rapporto tra conscio e inconscio, importante come la relazione tra madre e figlio. La madre è la nostra parte conscia che può scegliere se prendersi cura del bambino (il figlio, la parte inconscia) o continuare a ignorarlo.

Se abbiamo avuto un’infanzia difficile, dominata dalle paure e dai conflitti, da adulti inconsapevolmente continuiamo a indebolirci spaventando o sconcertando Unihipili, esattamente come i nostri genitori facevano con noi. Unihipili è spaventato, non ha dove rifugiarsi e ha bisogno delle nostre amorevoli cure.
È nostro dovere superare i limiti dei nostri genitori (fisici e ancestrali) e instaurare un dialogo per creare un rapporto dove comunicarci ogni cosa. Può sembrare infantile… lo è e soprattutto funziona.Bambino interiore

Unihipili ha un grande bisogno di essere amato ma per avvicinarci dobbiamo lasciare andare la razionalità, in quanto lui vive nella sfera affettivo/emozionale. Quindi con estrema dolcezza e umiltà il gesto più grande che possiamo fare per un salto di qualità nella nostra esistenza, è chiedergli il permesso di entrare in contatto con lui, o lei, e di perdonarci se per così tanto tempo non lo abbiamo considerato.

Occorre quindi molta delicatezza. Fin da subito è bene far capire al nostro Bambino o alla nostra Bambina interiore che, qualsiasi cosa accada, non scapperemo più, non lo rifiuteremo più e che da adesso in poi saremo sempre pronti a sostenerlo in caso di necessità.

Questa alleanza con il fulcro di noi stessi, con Unihipili il nostro Bambino interiore, è necessaria per essere più centrati e meno emotivi, equilibrati e presenti, potendo agire dentro nelle piccole e nelle grandi faccende e – per merito del nostro allineamento – rendere manifesto il cambiamento anche nel mondo fuori di noi.

Perché fare Ho’oponopono con Unihipili è così importante?

Perché l’essere umano con la razionalità (il Sè mentale), dopo aver gonfiato ego e distrazioni e non avendo abbastanza tempo che per sé (a spasso nel passato e nel futuro), ha ovviato riducendo il rapporto con gli altri due Sè:

  • il Bambino interiore, il contenitore colmo di memorie dall’inizio della creazione;
  • il Sè Superiore, senza memorie perché collegato direttamente alla Divina intelligenza.

Per l’essere umano è molto più semplice collegarsi al Divino che alle proprie ombre, profondità ribollenti di gioie ma anche di orrori, ognuno i suoi.

In quanto esseri umani, incarnati su un pianeta concreto, abbiamo la necessità per mettere le cose al posto giusto, di liberarci delle memorie del passato conservate nell’archivio del Bambino interiore e, con la sua collaborazione, prendere confidenza con le nostre vere aspirazioni e con i nostri talenti che ci condurranno alla presenza in questo momento: al qui e ora, concretamente e in tutte le sue sfumature, per svolgere il nostro ruolo sulla terra, guidati e protetti dal cielo.

Possiamo pulire con Ho’oponopono e la collaborazione di Unihipili tutte le memorie che non sono necessarie, iniziamo a farlo, semplicemente recitando il mantra Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie, ed essere disposti a lasciare andare tutto ciò che non serve più.

Le parole di Michael Micklei

Michael Micklei, che ha studiato con il dottor Hew Len direttamente con la sciamana Morrnah Simeona e insegna da anni il suo metodo in alcune città europee con la Pacifica Seminars (fondata da Morrnah in Germania) scrive nel libro Le Couronnement de la Conscience (ed Micklei Media) che:

«Per avere una buona relazione con il tuo Bambino interiore, occorre innanzitutto riconoscere le sue qualità: egli rappresenta la “gioia di essere in vita”, lui mostra e conserva i sentimenti e le emozioni, comportandosi come un bambino di età psichica tra i 3 e gli 8 anni.

Bambino interiore

Michael Micklei

È cosciente di se stesso, porta dentro di sé le memorie karmiche e l’immagine di tutti i problemi (di tutte le paure, di tutti i dolori e di tutte le circostanze negative). Il nostro Unihipili gioca quindi un ruolo fondamentale quando applichiamo un processo di pulizia con Ho’oponopono.

Pertanto Vivi il lato gioioso dell’esistenza, senza mai metterti in pericolo fisico. Momento per momento vivi la bellezza dell’esistenza e stai lontano da immagini che ti turbano emotivamente. Offri al tuo Bambino delle belle passeggiate nella natura, quello che fa bene a te fa bene anche al tuo Unihipili.

Non discutere con il tuo Bambino interiore perché lui rappresenta la via affettiva non quella razionale. Piuttosto dagli mentalmente una carezza delicata sulla testolina, prendilo delicatamente tra le braccia. Non usare superficialità con lui, o lei, e soprattutto non dargli MAI degli ordini ma usa sempre un approccio pieno di comprensione e di tenerezza.

Il rispetto per il suo essere creerà la confidenza reciproca per una relazione amorevole e collaborativa. Dall’inizio, fin da quando si inizia la prima pulizia il Bambino interiore osserva attentamente se facciamo le cose seriamente, se davvero abbiamo intenzione di liberarci di tutte le sofferenze vissute. Se noi non abbiamo una buona relazione con lui può diventare brutale, o astenersi dalla pulizia o farla malvolentieri o lentamente».

La prima domanda da fare al nostro Bambino interiore

Posso fare pace con te?

È la domanda iniziale che possiamo fare a Unihipili, al nostro bambino o bambina interiore. Chiediglielo ora, in questo momento, fai il vuoto interiore e ascolta in apertura la sua risposta, se risponde di sì allora potete iniziare insieme il viaggio verso la gioia di vivere.

Un articolo di SaYa (Sandro Flora e Silvia Paola Mussini), creatori del sito web www.108grani.com

Autore: SaYa

SaYa è lo pseudonimo di Sandro Flora e Silvia Paola Mussini, ottenuto con le lettere iniziali di Sandro e con quelle finali di Silvia. In lingua giapponese Saya è il fodero della spada, uno strumento che protegge e che accoglie. Siamo ricercatori autonomi, i primi ad aver diffuso Ho’oponopono in Italia. La nostra predisposizione nella via di Ho’oponopono è rivolta alle energie della natura e a Ho’oponopono nella vita di coppia. Creatori del sito web www.108grani.com, nato per condividere la nostra abitudine di usare la Mala per la recita del mantra Ho'oponopono "Ti Amo, mi Dispiace, Perdonami, Grazie". La nostra attività è prevalentemente online con la produzione di ebook digitali, meditazioni guidate in audio mp3, ma anche dal vivo con webinar, seminari e incontri.

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