geni manipolati e clonazione

Geni manipolati e clonazione: dalla storia antica al prossimo futuro

I sadici esperimenti del Dott. Moreau

«Le mie creature sono animali modificati: trasformati. Ho speso tutta la mia vita dedicandomi allo studio della plasticità delle forme viventi. Ho studiato per anni e anni per perfezionare la mia tecnica. Leggo nei vostri occhi una certa incredulità, non vi sto raccontando nulla di inverosimile. Tutte queste cose, del resto, rientrano nella pratica dell’anatomia, ma nessuno ancora aveva cercato di approfondirle».

Così il famigerato dottor Moreau spiega a uno sbigottito Edward Prendick, scampato a un naufragio e tratto in salvo da un vascello che trasporta animali esotici fino all’isola dove opera il celebre fisiologo, il frutto e la ragione dei suoi esperimenti. Il sadico dottor Moureau vive e opera da anni sull’isola, lavorando febbrilmente a un tipo di ricerca mai tentata prima: l’umanizzazione di creature animali per mezzo di vivisezione, asportazione di tessuti e trapianti di arti, unite insieme da un intervento di tipo ipnotico per stimolare la mente degli animali. Gli esperimenti sono però destinati a scontrarsi contro la ribellione degli uomini-bestia che hanno maturato una propria coscienza…

La citazione è tratta dal racconto capostipite della commistione uomo-animale: L’isola del dottor Moreau pubblicato nel 1896 da H.G. Wells. Wells aveva studiato zoologia e biologia sotto la guida di Thomas Henry Huxley, accanito sostenitore delle teorie di Darwin (denominato per questo “Il mastino di Darwin”), nonno dell’altrettanto celebre scrittore e saggista Aldous e di Julian Huxley, cofondatore e primo direttore dell’Unesco.

Transumanesimo: l’umanità verso orizzonti ibridi

È proprio a quest’ultimo, Julian Huxley, che avrebbe collaborato con Wells a numerosi saggi (tra cui The Science of Life che propone il tema dell’evoluzione come fondamento dell’etica dello Stato mondiale) che si deve la nascita del termine “transumanesimo”, coniato nel 1957.

La definizione venne poi successivamente ripresa per generare un vero e proprio movimento culturale che intende traghettare l’umanità verso orizzonti ibridi che prevedono l’implementazione delle biotecnologie e della cibernetica. Lo scopo è abolire la Natura e superare i confini da essa imposti per raggiungere traguardi inaspettati per migliorare la condizione umana.

Il romanzo di Wells sembrerebbe pura fantasia, in bilico tra critica della società postindustriale e la narrativa del terrore, se non fosse che l’attualità ci sta ponendo numerosi esempi di ingegneria genetica sempre più raffinati di cui parla anche l’ultimo libro del Dr. Pietro Buffa I Geni manipolati di Adamo (One Books), secondo il quale staremmo soltanto “riscoprendo” avanzate tecnologie già impiegate in un lontanissimo passato dagli Elohim per fabbricare l’uomo.

Alla ricerca dell’anello mancante…

La tesi centrale del saggio è la demolizione della teoria dell’evoluzione e la tesi secondo cui solo un “intervento esterno” potrebbe giustificare la sua totale introvabilità dell’anello mancante tra ominide e e Homo sapiens.

Dopo la clonazione di due femmine macaco dalla coda lunga avvenuta a Shanghai abbiamo, infatti, assistito nelle scorse settimane alla creazione in laboratorio di un embrione ibrido uomo-pecora, in cui una cellula su 10 mila è umana. E non solo, nel 2017 era stato realizzato un embrione di uomo e maiale dallo stesso gruppo di ricerca, dove le cellule umane erano una su 100mila.
Questi esempi rievocano inevitabilmente le chimere della mitologia classica….

Creare Paraumani, tra etica e ricerca scientifica

Creare “paraumani”, contaminando il così principio inviolabile dell’unicità biologica dell’uomo, infatti, è un tema controverso che pone enormi questioni etiche, in particolare se l’esperimento può teoricamente portare alla nascita di animali con qualità umane e persino con un’intelligenza “superiore”. Un tema che dividerà i sostenitori dai tradizionalisti orripilanti da questo genere di progresso.

geni manipolati di adamoSebbene non sia una luddista e non sia aprioristicamente contraria al progresso o alla tecnologia, anzi, ritengo che l’eredità degli Huxley, e delle altre dinastie mondialiste, sia viva e ancora oggi operante in questo genere di ricerche: l’eugenetica e il suo pensiero prometeico sono sopravvissuti agli orrori del nazismo, consegnandoci un pensiero debole e un uomo sopraffatto dalle sfide che la vita gli impone. Egli è al contempo vittima e carnefice di sé, architetto di un nuovo modello di “uomo” spersonalizzato e confuso, sessualmente ambiguo, moralmente incerto, affascinato dall’idea di fondersi con le macchine o con le altre specie per dare vita a un ibrido androgino indistruttibile e illusoriamente immortale oppure a chimere e cloni da sfruttare come banca di organi.

Oggi il progresso richiede il sacrificio della nostra stessa essenza. Chiede che l’uomo abdichi alla propria umanità, realizzando tutto ciò che la tecnica può concretizzare. La modernità finisce così per confondere le scienze con l’industria e a mirare non più al sapere quanto semmai all’applicazione pratica che esso può produrre. Il punto finale è, secondo me, la mercificazione dell’individuo.

Così nel campo della medicina, si apre la strada alla ricerca sulla vita artificiale, sulla clonazione o sulla creazione di chimere, fino ovviamente – dalla maternità surrogata alla ectogenesi − alla creazione dell’uomo OGM, di un individuo geneticamente modificato che possa soddisfare le esigenze e i desideri dei genitori/donatori e rispettare quanto la società si attende dai futuri nascituri: obbedienza, sottomissione, omologazione.

Si rispetterebbero così i canoni immaginati da Aldous Huxley nella sua distopia Il mondo nuovo per abbattere la famiglia e permettere ai cittadini di godere all’infinito di «pane e circensi, miracoli e misteri». Lo scienziato moderno supera, come il dottor Moreau, ogni confine etico e persino “umano” nel folle desiderio di piegare e annullare la natura, per farsi appunto trans-umano, un uomo cyborg che verrà forse rimpiazzato dalle stesse macchine o creazioni ibride che sogna di fabbricare in laboratorio.

 

Un articolo di Enrica Perucchietti

Autore: Enrica Perucchietti

Enrica Perucchietti vive e lavora a Torino come giornalista, scrittrice ed editor. Si è laureata con lode in Filosofia, è redattrice per One Books. È autrice di numerosi saggi di successo, tra cui ricordiamo: "Cyberuomo. Dall’intelligenza artificiale all’ibrido uomo-macchina", "Dietro le quinte", "Fake news", "Governo Globale", "La fabbrica della manipolazione", "Unisex", "Utero in affitto" e "False Flag. Sotto falsa bandiera". Il suo sito è: www.enricaperucchietti.it Il suo blog è: enricaperucchietti.blog

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